Lentini: tra inclusione sociale e confische
Immaginiamoci una comunità che è sempre stata privata dei propri territori, i quali per anni sono stati in mano alle mafie. Quanto sarebbe bello restituire tutti questi beni rubati ai cittadini, in forma diversa, così da poter creare nuove opportunità e posti di lavoro, fornendo quindi beni ristrutturati che hanno lo scopo di far rinascere una comunità lesa e ferita dalla criminalità. Tuttavia solo il 45% di questi torna alla collettività. Prendendo in esame la regione Sicilia, da Palermo a Catania, da Trapani ad Agrigento, da Messina a Ragusa si contano infatti 802 fabbricati e 768 terreni inutilizzati. Perché non credere nella possibilità di poterli riscattare tutti?
L’etichetta “Libera Terra” raduna numerose cooperative che aderiscono alla rete di Libera, fondata da Gian Carlo Caselli e don Luigi Ciotti. La cooperativa che gestisce la riqualificazione di un terreno confiscato nel territorio di Lentini (SR) è intitolata a Giuseppe Montana, poliziotto italiano, commissario della squadra mobile di Palermo ucciso da Cosa Nostra per il suo impegno nel combattere per la legalità. I dati riportati lasciano trasparire una sconfitta per l’antimafia perché il restante 55% dei beni è rimasto inutilizzato per mancanza delle risorse necessarie alla ristrutturazione e alla riconversione (36,11 % circa), mancato avvio o ultimazione delle relative procedure di assegnazione (30,57%), occupazioni da parte di terzi con o senza titolo (6,82%), avvisi pubblici per l’assegnazione andati deserti (3,06 %) strutture in quota indivisa (5,67 %).
La commissione regionale antimafia ha messo in risalto un altro dato allarmante nell’ultima relazione: su 780 imprese definitivamente confiscate solo 39 sono attive. Per quanto riguarda quelle destinate, solo 11 su 459 non sono state poste in liquidazione.
Al fine di avere una percezione chiara del contesto che ci circonda, è stato promosso un sondaggio, riguardante la conoscenza dell’associazione locale, che ha coinvolto tutto il nostro Istituto.
Il campione in esame è costituito da 94 risposte. Gli studenti appartengono ad una fascia d’età compresa fra i 13 e i 19 anni; il maggior numero di risposte è stato registrato nella fascia dei sedici anni (24%), invece il numero più basso nelle fasce dei tredici e dei diciannove anni (2%). Alla richiesta della conoscenza del fenomeno della confisca dei beni ha risposto affermativamente l’87,2% degli intervistati; ma la percentuale scende al 54,3% quando si chiede se si ha conoscenza di “Libera”. Ancora meno (il 43,6%) sono coloro i quali affermano di conoscere “Libera Terra”. In effetti, il 51,1% è consapevole dell’esistenza di beni confiscati nel nostro territorio. In particolare, il 29,8% associa la conoscenza di beni confiscati al nome “Libera Terra Leontinoi – Cooperativa Beppe Montana” e il 38,3% invece conosce o ha sentito parlare del sito “La Fattoria della Legalità”.
Inoltre è stata anche condotta una ricerca a livello locale, regionale e nazionale delle percentuali dei beni confiscati che ritornano in attività. Valutando i dati del territorio di Lentini emerge che solo 33 immobili sono in gestione alle associazioni antimafia, di cui 31 sono terreni agricoli, 1 è un ex fabbricato rurale e 1 è un negozio/bottega; circa 1370 sono le procedure in gestione dove 156 sono di procedimento penale e 1214 sono in misura precauzionale. Per quanto riguarda le aziende, in totale sono 967 e nello specifico agricole (76), alberghiere (64), di servizi pubblici (116), finanziarie (6), attività immobiliari (56), attività manifatturiere (34), attività a gestione familiare (3), commercio ingrosso-dettaglio (182), costruzioni (311), estrazione di minerali (13), pesca e servizi connessi (5), produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua (29), sanità e assistenza sociale (5), trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (47).
A livello provinciale, invece, l’indagine condotta ha prodotto i seguenti risultati: i beni immobili destinati sono in totale 1416, tra cui terreni agricoli (39), appartamenti in condominio (35), garage e autorimesse (15), terreni con fabbricati rurali (14), ville (3), terreni edificabili (1), terreni non definiti (1), unità immobili non definite (15), immobili di vario genere (15).
Il problema del rilancio in commercio dei beni confiscati alle mafie non riguarda solo la regione Sicilia ma ha una risonanza nazionale. Per tale motivo esiste un’associazione che si occupa propriamente di questo, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) che è stata istituita nel 2010 e opera sotto la supervisione del Ministero dell’Interno e il cui scopo è quello di provvedere alla destinazione e amministrazione di questi beni che possono diventare possesso del patrimonio statale in maniera permanente o solo temporanea per poi essere destinati ad altri enti.
Collaborazione, spirito d’iniziativa e impegno diventano quindi un tutt’uno, portando al territorio un’importante risorsa sociale ed economica. Libera Terra porta il nome di valori imprescindibili, diventa segno concreto e tangibile del risorgere dalle sue ceneri di un territorio che ha tanto di buono ancora da offrire, ci presenta un mondo piacevolmente nuovo, fatto di riscatto, giustizia, speranza.
Esito sondaggio:
https://infogram.com/untitled-infographic-1h7z2l8k5yqxg
FONTI:
Associazione ANSBC: https://pagellapolitica.it/dichiarazioni/8141/salvini-ha-fatto-assumere-centinaia-di-persone-nellagenzia-per-i-beni-confiscati
Dati beni conf. Lentini: https://openregio.anbsc.it/statistiche
Dati beni conf. provincia di Siracusa:
Dati sondaggio: https://docs.google.com/forms/d/1B95yuHnSywTGUSf97UoVuvdgIeTvq7ur6iGEJe3fw8Y/edit?usp=sharing_eil_dm&ts[F1] =61f3db12
La classe 4^ E