Giornata di educazione alla legalità

17 Marzo 2023 0 Di Redazione
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Giorno 13 marzo 2023, in occasione della giornata dedicata all’educazione alla legalità, organizzata dalla Questura di Siracusa, il liceo scientifico Matteo Gaudioso di Francofonte, sede dell’IS Gorgia Vittorini di Lentini, ha avuto il piacere di ospitare gli Agenti Tommaso Bellavia e Roberto Damiani che ci hanno parlato dei pericoli che possono derivare dall’uso scorretto dei social. Ci hanno spiegato che sono un mezzo di comunicazione molto efficace ma spesso pericolosi. Il pericolo di essi deriva dall’uso scorretto che una persona può farne, come ad esempio commentare in
modo negativo ed in maniera futile azioni fatte da altre persone o mettere in rete foto o video per vendetta che invadono la privacy del soggetto in questione non pensando a come potrebbe reagire la vittima. Oggi non sono solo bambini e ragazzi ad utilizzarli in modo sbagliato ma anche persone adulte. Gli Agenti Bellavia e Damiani ci hanno anche parlato delle sostanze stupefacenti e dell’uso che ne viene fatto, sia in Italia che in altri luoghi. Sono sostanze che creano dipendenze fisiche e psicologiche e che provocano danni irreparabili. Alcune sostanze tupefacenti vengono usate con uno scopo terapeutico e dunque non sono illegali in Italia ma evono essere prescritte dai medici [la parola farmaco deriva dal greco antico, «rimedio, medicina» ma anche «veleno»]. È anche vero, però, che alcune sostanze che creano dipendenza sono accettate dalla società e dunque sono legali, come il tabacco o gli psicofarmaci, l’unica differenza è che sostanze come il tabacco non mettono a rischio nessun altro individuo che faccia parte della società ma fanno del male esclusivamente a coloro che ne fanno uso.
Infine, abbiamo parlato della mafia e delle organizzazioni criminali in generale. Con il termine mafia si intende un sistema di potere esercitato tramite la violenza e l’intimidazione” per il controllo di territori ma soprattutto per ottenere grandi quantità di denaro. La mafia è diversa dalle semplici organizzazioni perché come ho già scritto in precedenza non solo fa aura ed usa la violenza ma utilizza il denaro ricavato dallo spaccio di sostanze stupefacenti per acquisire altri beni. Abbiamo inoltre parlato di vari avvenimenti accaduti a causa di essa, ovvero quando Salvatore Riina scatenò una guerra tra clan mafiosi perché tali clan non volevano collaborare con lui. Intorno alla fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90 “a Palermo si respirava una brutta aria”, queste sono state le parole di uno dei nostri ospiti che essendo palermitano ha vissuto quegli anni terribili, in quanto si scatenò una vera e propria carneficina ed una guerra tra mafia e forze dell’ordine e giornalisti. In quel periodo (1986) cominciò il maxiprocesso, concluso nel 1992, in un’aula bunker con circa 460 imputati accusati di omicidi, traffico di stupefacenti, estorsioni ed associazione mafiosa. A perdere la vita ricordiamo Mario Francese e Giuseppe Fava. Un ruolo importante per combattere la criminalità lo ebbe il Pool antimafia formato nel 1983 da un gruppo di magistrati, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che persero la vita nell’estate del 1992 con due attentati clamorosi dove vennero coinvolti anche la moglie e la scorta di Giovanni Falcone. Pio La Torre, politico e sindacalista, lo ricordiamo per il suo impegno contro Cosa Nostra. Lui venne assassinato per ordine di alcuni capi dell’organizzazione criminale tra cui Salvatore Riina e Bernardo Provenzano perché disse che
quando i criminali vengono presi ed arrestati tutti i loro beni sarebbero dovuti appartenere allo Stato e successivamente usati per il bene comune. Ci hanno inoltre detto, che la mafia trae forza dall’omertà della popolazione, riesce ad ottenere spesso ciò che vuole grazie alla corruzione. Per combatterla serve l’azione della polizia e della magistratura, la Direzioni investigative antimafia e l’appoggio da parte di tutta la società. Questi tre punti sono importanti per provare a sconfiggerla. Per appoggio da parte di tutta la società intendo dire che per contrastarla ogni cittadino dovrebbe rispettare le regole e ribellarsi a chi non lo fa. Per farci capire meglio il concetto, i nostri ospiti ci hanno fatto un esempio come “quando un bullo prende di mira un ragazzo o una ragazza e tutti gli altri devono
stare dalla parte della vittima e non dalla parte del bullo”. La stessa cosa accadde al funerale di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino dove presenziò tutta la città di Palermo come segno di ribellione contro la mafia.
Ringrazio a nome di tutte le studentesse e gli studenti, gli agenti Bellavia e Damiani per averci dato la possibilità di riflettere su argomenti davvero molto importanti.

Matteo Marzolino, Classe II H