Decennale dall’intitolazione dell’Aula Giovanni Falcone. Ospite d’onore Sebastiano Ardita

21 Gennaio 2023 0 Di Redazione
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Venerdì 20 gennaio 2023, si è svolta la cerimonia del decennale dalla dedicazione a Giovanni Falcone, di un’aula della sede del liceo classico dell’IS Gorgia Vittorini. L’Aula Falcone, a suo tempo, è stata allestita con complementi di arredo usati dal magistrato all’epoca in cui iniziò la sua carriera come pretore di Lentini. La scrivania di Falcone è il pezzo più significativo, ma si trovano anche documenti e incartamenti compilati dal giovane pretore. L’allestimento dell’aula è arricchito dalle foto che ritraggono il valoroso giudice in momenti lieti: con la moglie la magistrata Francesca Morvillo e con il suo amico il magistrato Paolo Borsellino.

In occasione della ricorrenza, l’associazione lentinese Amici di Falcone, nella persona dell’avvocato Aldo Failla ha organizzato la presentazione del libro “Al di sopra della legge” di Sebastiano Ardita, Procuratore aggiunto del Tribunale di Catania e componente del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura). Ha dialogato con l’autore Sebastiano Neri, Presidente della Corte di Appello di Messina. All’organizzazione dell’evento, seppur con ruoli e pesi diversi hanno collaborato: il Dirigente scolastico dell’IS Gorgia Vittorini Prof. Vincenzo Pappalardo, le vice presidi Prof.ssa Caterina Battiato e Prof.ssa Lucia Sala, la Dirigente dell’IP Alfio Moncada Dott.ssa Maria Carla Di Domenico e le referenti alla legalità degli istituti. All’organizzazione dell’evento ha contribuito anche il Presidente del Consiglio d’Istituto Gorgia Vittorini, Dott. Giuseppe Crisci.

Fra i convenuti erano presenti autorità civili e militari: il Presidente della Corte d’Appello di Catania Filippo Pennisi; il sindaco di Lentini Rosario Lo Faro; il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio; il sindaco di Melilli Giuseppe Carta; la vice sindaca di Francofonte Giusy Tuzza;  il vice commissario Sebastiano Gallo della Polizia di Stato di Lentini; il comandante della compagnia dei carabinieri di Augusta Stefano Santuccio; i comandanti delle stazioni dei Carabinieri di Lentini Silvio Puglisi, di Carlentini Rosario Avila e di Francofonte Fabio Sardella; il comandante della Polizia stradale di Lentini Nello Cassisi; il comandante della Polizia Municipale di Melilli Claudio Cava; il presidente dell’Associazione carabinieri di Lentini e Carlentini Sebastiano Leonardi, la Dirigente dell’Ufficio X Ambito Territoriale di Siracusa Angela Fontana. 

L’accoglienza degli ospiti è stata curata dalle docenti Elisa Lombardo e Gabriella Romano dell’IS Gorgia Vittorini e dagli studenti dell’IP Moncada, coordinati dalla Prof.ssa Laura Tavini.

Alla presentazione del libro ha partecipato una rappresentanza di studenti dell’IP Moncada accompagnati dalle docenti Gabriella Cannone e Silvia Calabrese, e due classi dell’IS Gorgia Vittorini, accompagnate dalle docenti Daniela Addamo e Maria Sampugnaro. Tutte le altre classi hanno seguito attraverso la diretta Youtube curata dal Signor Gianfranco Tuzza, tecnico dell’IS Gorgia Vittorini.

La Prof.ssa Caterina Battiato ha accolto i convenuti porgendo i saluti del dirigente scolastico e dando lettura del messaggio inviato per l’occasione dalla Prof.ssa Maria Falcone la quale scrive:« Mio fratello Giovanni sosteneva che per sconfiggere la mafia non poteva essere sufficiente una repressione da parte delle Forze dell’Ordine, ma che al contrario essa aveva la necessità di essere accompagnata da meccanismi di cooperazione fra le Istituzioni da un lato, e, dall’altro, dalla diffusione fra i cittadini e soprattutto fra i giovani, di una cultura della Legalità, gettando le basi per una società libera dalla prevaricazione mafiosa.  […] Alla luce di tutto ciò sono davvero lieta della vostra solidarietà, così come della vostra iniziativa, dato che si muove in tal senso».  A seguire la Prof.ssa Lucia Sala riporta il messaggio di Mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa: «[…] voglio congratulami per l’iniziativa che mira a mantenere vivo il ricordo di chi della giustizia ha fatto una ragione di vita e che, col suo sacrificio, ci ha ricordato che nulla deve spegnere la speranza di un futuro migliore. Nel benedirvi auguro di vero cuore a tutti Voi, agli Studenti e ai Docenti e a quanti interverranno alla cerimonia di essere testimoni di speranza sull’esempio di Giovanni Falcone e di vivere sempre nella verità e nella giustizia».

Le ampie introduzioni dell’avvocato Aldo Failla e del magistrato Sebastiano Neri, aprono lo spazio dedicato alla presentazione dell’ospite d’onore. Sebastiano Ardita entrato giovanissimo in magistratura, ad appena 25 anni, ha iniziato la sua carriera come sostituto procuratore presso il Tribunale di Catania, divenendo componente della Direzione distrettuale antimafia; già direttore generale dell’Ufficio detenuti e responsabile dell’attuazione del regime 41bis.

Coordinate dalle docenti Gabriella Cannone e Tata Boninelli dell’IP Moncada, Maria Fortuna Scavo e Maria Rita Barretta dell’IS Gorgia Vittorini, gli studenti Costanza Bordonaro, Cristiano Ravalli del liceo scientifico Gorgia Vittorini con Federico Lanteri e Tringali Francesca dell’IP Moncada hanno letto il drammatico racconto di un grave ed efferato delitto di mafia contenuto nel Prologo del libro Al di sopra della legge. La lettura è stata accompagnata dal sottofondo musicale prodotto dalle note del violino suonato da Gabriele D’Anna, dell’IS Moncada.  

L’autore del libro ha tenuto gli uditori attenti con le sue riflessioni su due questioni fondamentali. La prima riguarda il pericolo che un disastro di amministrazione delle carceri e di gestione della sicurezza e della libertà possa diventare un sistema consolidato, per cui è stato sancito con pronunce ufficiali il principio secondo cui dall’ergastolo ostativo si può uscire senza collaborazione. La seconda questione riguarda le condizioni del sistema detentivo attuale di cui si sottolineano i punti di debolezza che sovente generano ulteriori disagi e tormenti nei carcerati, in particolare fra i giovani alla prima esperienza detentiva, costretti a subire soprusi e angherie sullo stile del fenomeno del nonnismo, per usare un termine mutuato dal linguaggio militare, e di cui, per ovvi motivi, non si registrano denunce. Altresì Ardita presenta la logica capovolta del mondo capovolto, che ha origine in ambienti periferici, non solo in senso urbanistico, ma anche morale e culturale. Si riferisce, il magistrato, a quei ragazzi cresciuti col mito dei duri, muscolosi che indossano abiti costosi e orologi di lusso, davanti ai quali piegano tutti. È la logica che inverte le posizioni del bene e del male, che confonde i cattivi con i buoni, che distingue solo fra i potenti e i deboli.

Infine si tratta anche il tema del carcere inteso non solo come luogo di espiazione della pena ma anche come spazio e occasione di rieducazione e riabilitazione.  A tal proposito Sebastiano Ardita richiama due esempi, uno negativo e l’altro positivo. Il primo è personificato da Aldo Navarria, condannato all’ergastolo e liberato nel 2015 sotto una pioggia di relazioni e provvedimenti che dicevano che era cambiato, che si era redento, che era diverso, ha ottenuto più di duemila giorni di liberazione anticipata, senza mai collaborare con la giustizia. In realtà non era cambiato e ha ripreso a vivere secondo le sue vecchie abitudini. Accanto a questo esempio Ardita riporta quello di Aiello Arena,  condannato all’ergastolo si dedica al teatro in carcere, attività che per lui sarà la via della redenzione, ed è così che avviene una svolta nella sua vita: cambia radicalmente e dopo aver ottenuto il regime di semilibertà diventa attore professionista e addirittura recita in film pluripremiati. Questa storia mostra che lo Stato e la Legge possono realmente salvare le persone, anche quando ciò sembra impossibile.    

Il magistrato, in conclusione, ha risposto ad alcune domande degli studenti che avrebbero meritato certamente più spazio e che invece, a causa dei tempi stretti, sono state ridotte; per la stessa ragione il pubblico non ha potuto beneficiare della magistrale performance degli studenti Ivan Iannello, e dei suoi virtuosismi alla chitarra elettrica ben accordati con la fine abilità del violinista Gabriele D’Anna.  

L’incontro con Sebastiano Ardita, l’aver ascoltato parole oneste e sincere di chi vive con coerenza la sua professione, anche come una vocazione tesa a porgere il volto umano dello Stato e della Legge, ha suscitato ancora più rispetto e ammirazione verso gli uomini e le donne che rischiano tutto in nome dell’ideale del bene, per il sogno di realizzare una società fondata sulla giustizia e l’uguaglianza; ha sollecitato il desiderio di offrire il proprio contributo che nella realtà si traduce con l’impegno serio e responsabile di assolvere i propri compiti, ognuno secondo il suo ruolo. 

La lettura del libro aiuterà a trovare la risposta che possiamo dare: dovremmo essere presenti come privati nelle iniziative di volontariato per testimoniare che lo Stato è fatto di uomini che lavorano per il bene di altri uomini e non contro qualcuno. L’unica via per spiegare a chi vede solo il braccio irruente della legge che l’origine della legge è nel rispetto degli esseri umani.  

Servizio del Tgr-Siciliadel 2013, dedicato all’intitolazione dell’Aula Falcone