GITA A CATANIA: ALLA RISCOPERTA DELLE GRANDI PERLE

27 Febbraio 2023 0 Di Redazione
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Piazza del Duomo

L’Istituto Superiore Gorgia Vittorini giorno 17 febbraio ha aperto le porte di 15 pullman per far scoprire la Sicilia a più di 750 studenti, di tutti gli indirizzi e classi.

Le classi prime, con quasi 200 studenti, hanno visitato i luoghi più significativi e storici di Catania, città da sempre meta di gite e ammirazione da parte dell’Istituto.

Nonostante una logistica dei trasporti da “brividi”, per le ore 10.00 tutte le classi prime arrivano a Catania. A seguito di una breve camminata per le incantevoli vie della città, la prima meta è stata il Castello Ursino. Tanto desiderato da Federico II di Svevia, fu commissionato a Riccardo da Lentini, suo architetto di corte. Purtroppo nel 1669 il castello smise di avere la sua funzione strategica nel complesso murario cittadino, poiché da marzo fino all’11 luglio l’Etna aveva eruttato, allungando la costa di altri 2km. Così la guida descrive il castello agli studenti, mentre le classi scoprono sarcofaghi e la mostra di sculture “Meditazione Visiva”, con opere di Zuccaro. Salendo ai piani successivi, gli studenti hanno gradito la pinacoteca storica a carattere religioso, la cui quasi totalità delle tele appartenne ai Benedettini. Dopo aver preso una boccata d’aria salendo in una delle 4 torri, le classi hanno ripreso il loro viaggio proprio fino al Monastero dei Benedettini. I monaci ne iniziarono la costruzione durante gli ultimi decenni del XVI secolo. Fu per molti anni uno dei monasteri più grandi della Sicilia fino al 1886, quando lo Stato se ne appropriò. Da allora la proprietà fu gestita dal comune, fino agli anni ’70. Infatti, in questo periodo vi furono una serie di accordi con diversi enti garanti della cultura e si decise di donare ciò che rimaneva del complesso all’università di Catania.

Arrivata l’ora del pranzo alunni e docenti si sono recati al McDonald di piazza Stesicoro, dove hanno potuto osservare i resti dell’Anfiteatro romano e il monumento al compositore catanese Vincenzo Bellini. Subito dopo si sono ritrovati in piazza Duomo, circondati dal Palazzo degli Elefanti, dalla Cattedrale e dalla statua del “Liotru”. L’euforia era tangibile, poiché da poco, in quelle stesse vie, si erano svolti i festeggiamenti per Sant’Agata protettrice della città. A seguito di mezz’ora di tempo libero concessa dagli insegnanti, si è saliti di nuovo sugli autobus per andare a visitare l’ingresso del quartiere di Librino. “La porta delle Farfalle” è stata l’opera più ammirata dagli studenti: 1,5 km di sculture in piccole mattonelle affisse lungo il muro che divide il quartiere, fanno riflettere a lungo. “Anche se tutti stereotipano e usano luoghi comuni sulla popolazione di Librino, possiamo affermare che le oltre 100 000 persone che vi abitano sono diverse. Non dobbiamo fare della minoranza la totalità. C’è chi possiede un profondo senso civico ed ha sostenuto questa iniziativa, come le scuole in primis, che attraverso il dialogo educativo hanno proposto ai propri studenti di scrivere frasi pertinenti al tema. Le loro parole sono state catalogate per tipologia e poi incise sulle mattonelle, che ora sono in mostra di tutti. Questa è la volontà di Antonio Presti, che non morirà mai.” (Paolo Romania)

Queste parole sono state fonte di riflessione per gli studenti, oggi tutti più consapevoli e sensibili verso gli abitanti di Librino. Così si è conclusa l’esperienza di quasi 200 studenti, che non smettono di parlare con ardore di quanto visto e del rinnovato piacere di stare insieme dopo gli anni cupi della pandemia.

Alessio Sortino 1C

Castello Ursino
Castello Ursino
Chiesa di San Nicolò
Porta delle Farfalle- Librino
Foto di gruppo