DALLE CITTÀ INVISIBILI ALLA CITTÀ VISIBILE DI LENTINI
Nell’ambito del progetto PON Ricominciamo dai saperi, il modulo “Lingua e affettività” ci ha fatto conoscere città invisibili fantastiche e felici come Zenobia attraverso le magnifiche descrizioni di Italo Calvino e quella reale che è costantemente sotto i nostri occhi: Lentini. Un aspetto diverso del nostro piccolo e apparentemente noioso paese, diverso dal monotono panorama urbano a cui siamo ormai abituati: una zona nascosta tra le vie secondarie che profuma di colori, stravaganza e originalità che compaesani e stranieri hanno dipinto sulle mura del quartiere Badia. Lo staff dell’associazione “Badia Lost and found” ci ha gentilmente fatto da cicerone durante la visita al parco urbano d’arte, illustrandoci i colorati murales sparsi per le vie lentinesi del centro storico, ricchi di storia e profondi significati simbolici che coniugano scene mitologiche con quelle di contadini e raccoglitori di arance della storia contemporanea. Abbiamo persino avuto l’opportunità di scambiare due chiacchiere con un gruppo di ragazzi americani giunti a Lentini dalla lontana California, frequentanti la Sanoma Academy di San Francisco, per abbellire alcuni angoli di Via Paradiso con i loro murales, lasciando un felice ricordo nelle nostre menti. Paradossalmente, una delle zone più buie e dimenticate si è rivelata essere la vera Lentini, ancora viva e in sviluppo grazie all’arte dei Writers provenienti dall’Italia e dall’estero.
TESTA DI MORA CON TRADESCANZIA
TESTA DI MORA CON TRADESCANZIA
Uno dei murales del centro storico di Lentini che abbiamo potuto osservare è quello raffigurante la testa di Moro, che l’artista Giorgio Gieri ha voluto rappresentare con un viso femminile invece del classico volto maschile, intitolando così l’opera “Testa di Mora con Tradescanzia”. La scelta di rappresentare una donna è interpretata dall’artista come una rivalsa del mondo femminile, poiché costoro in passato erano totalmente sottomesse e sottovalutate dalla società. Inoltre la Tradescanzia è allegoria della donna: essa ha valore intrinseco e cresce a dismisura in qualsiasi posto essa venga piantata. Proprio come la pianta viola, anche la donna deve essere libera di crescere ovunque e senza paura.
ETHNIKA
ETHNIKA
Al periodo della pandemia da Covid-19 risale il murales “Ethnika” (Estate 2020), realizzato in associazione con “Badia Lost and found” dall’artista Mauro Patta, muralista sardo di Atzara venuto qui a Lentini per lasciare il segno della sua street artche «stimola i ricordi degli anziani e fa riscoprire le proprie radici ai giovani, permettendo loro di conoscere la storia e le tradizioni della propria terra». La parte centrale è occupata da una giovane contadina, vestita con abiti tipici della tradizione siciliana, coronata da una sezione di un’arancia varietà “moro”, eccellenza a pigmentazione rossa che, come una Dea Madre, raccoglie metaforicamente nelle sue vesti la prosperità della terra, quelle dei campi leontini, da secoli “fecondati” dalle ceneri laviche. L’affaccio a nord dell’opera del maestro Patta non è casuale ma determina il titolo scelto dall’artista: “Ethnika”, dal greco ethnikós“popolo” ovvero “fusione di elementi diversi”, da cui proprio il topos Etna.
Giorgia Marchese e Sebastian Zappalà