Caccia al colpevole

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Venerdì 7 Dicembre 2018 è avvenuta quella che è ormai nota a tutti come la tragedia di Corinaldo, degli oltre mille quattrocento ragazzi all’interno di una discoteca trasformata in un “pollaio” visto il numero eccessivo di persone, sei hanno perso la vita. Asia, Benedetta, Daniele, Eleonora, Emma e Mattia, cinque ragazzini con tanti sogni nel cassetto che non potranno mai realizzare. Una giovane mamma che non rivedrà più i suoi quattro piccoli raggiungere i loro obiettivi.

Sei vite spezzate… Ma da chi? Di chi è la colpa di un tale disastro? Negli ultimi giorni è stato un continuo giocare a “scarica barile”, senza arrivare ancora ad una conclusione. Una struttura che poteva contenere al massimo 680 persone, un pubblico di bambini, una bomboletta spray al peperoncino ed una superstar che tarda ad arrivare da un altro spettacolo. Un insieme di fattori che hanno contribuito a rendere quello che doveva essere un semplice concerto dove divertirsi in una tragedia.

Fedez, il noto rapper italiano, afferma che un trapper importante come Sferaebbasta non avrebbe dovuto lanciare un tour nelle discoteche, ma nei palazzetti adeguati al pubblico che avrebbero dovuto ospitare ed evidenzia il fatto che la colpa non è assolutamente del cantante, perché ad occuparsi di questo deve essere il suo manager, che in questo caso non è stato sufficientemente attento alle condizioni di sicurezza della discoteca. Il rapper ribadisce inoltre, che a sorvegliare questi eventi dovrebbe essere la SIAE che, a suo parere, tiene molto ai suoi incassi, ma a quanto pare non altrettanto agli aspetti necessari alla sicurezza . Altri personaggi di pubblico rilievo attribuiscono la colpa al proprietario del locale che probabilmente ha commesso un illecito vendendo i biglietti eccedenti in nero. Un tasto particolarmente dolente si tocca quando si ricerca la “ragione” per cui chi ha spruzzato lo spray al peperoncino lo abbia fatto. Le ipotesi sono molteplici, ma la realtà non è stata ancora totalmente accertata. A mio parere, un aspetto particolarmente rilevante e da non trascurare è la situazione creata dal manager nella suddivisione degli eventi che si sarebbero dovuti svolgere secondo  quanto riportato nelle locandine entrambi alle ore 23 di quel 7 Dicembre. Stando così le cose, la star avrebbe dovuto fare due “apparizioni” e non due concerti, come era stato scritto sui biglietti venduti ai ragazzi allo stesso prezzo dei biglietti di un vero concerto,  falsificando quindi anche la finalità dell’evento. Il PM sta indagando per capire dal punto di vista legale chi sia il colpevole, una ricerca che sembra quasi infinita per i familiari delle vittime e per tutti noi “spettatori” che proviamo ad immedesimarci nel loro dolore, chiedendo soltanto giustizia.

Concludo con una frase che mi ha colpita molto e che descrive a pieno questa vicenda:
“Da un concerto bisognerebbe tornare a casa senza voce e non senza vita”.

Mariagrazia Sarcià II B LICEO SCIENTIFICO

 

 

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